Pavimento per esterno: come sceglierlo

Caratteristiche

La scelta della pavimentazione per esterni non è uguale a quella per gli interni perché devono soddisfare delle peculiari caratteristiche tecniche che vanno ben oltre l’estetica. Devono essere: impermeabili, antiscivolo e antigelivo, resistenti ai carichi, resistenti agli agenti atmosferici e agli sbalzi di temperatura, a bassa propensione alle muffe e alle macchie. È quindi fondamentale tenere in considerazione la destinazione d’uso (giardino, strada carrabile, percorso pedonale, pavimentazione di un bordo piscina, ecc.), individuando il materiale che meglio si adatta al contesto e alle condizioni climatiche del luogo.
Inoltre bisogna necessariamente considerare la funzione che andrà ad assolvere il pavimento; ad esempio se sarà adibito ad un transito di persone o automobili ed è per questo che il pavimento dovrà avere condizioni fisico-tecniche opportune.

La primaria caratteristica tecnica che indica la bontà di un pavimento per esterno è il fattore R che ne indica il grado di scivolosità che sinteticamente si possono riassumere così:

Residenziale:
R9: indica un’aderenza normale con un piano di inclinazione dai 3° ai 10°, ideale per zone ingresso e scale con accesso dall’esterno, negozi, ambulatori, mense e ristoranti, laboratori lavanderie e luoghi con forte presenza di acqua.

R10: indica un’aderenza media con un piano di inclinazione dai 10° ai 19°, adatto per bagni e docce, cucine di piccoli esercizi commerciali, garage.

Commerciale:
R11: indica un’aderenza alta con un piano di inclinazione dai 19° ai 27°, ideale per locali per la produzione di alimenti, cucine di medie dimensioni di esercizi e ambienti di lavoro con forte presenza di acqua.

R12: con un’aderenza forte e un piano di inclinazione dai 27° ai 35°, adatto per ambienti con produzione di latticini, salumi o sostanze scivolose, grandi cucine di esercizi per la ristorazione e parcheggi auto.

R13: indica un’aderenza molto forte con più di 35° d’inclinazione, per ambienti di produzione alimentare.

Prestazioni più restrittive sono previste per ambienti in presenza d’acqua, con il calpestio del pavimento a piedi scalzi, classificandosi nei gruppi di valutazione A, B, C:

A: media aderenza, indicato per spogliatoi o zone di accesso a piedi nudi, ecc.;

B: alta aderenza, adatto per docce, bordi di piscine, ecc.;

C: forte aderenza, consigliato per scale immerse, bordi di piscine in pendenza, ecc.

In realtà, quindi, non esiste un pavimento per esterno perfetto, ma lo è solo in base a ciò che il pavimento deve assolvere e la locazione di posa.

Tipi di materiali che si possono utilizzare per pavimentare un esterno

Pietre naturali e cotto

Pietre naturali e cotto sono materiali molto utilizzati per pavimentare gli esterni, come balconi e terrazzi, verande e cortili in particolar modo se si vogliono ottenete effetti rustici e naturalistici. É importante però che questi materiali siano impermeabili ed ingelivi ragion per cui devono essere trattati con opportuni prodotti che li rendano tali.

Pavimenti in palladiana

In realtà la palladiana è più che altro un sistema di posa che consiste nel sistemare dei pezzi di pietra o di marmo generando un effetto mosaico esteticamente molto gradevole. Anche la palladiana, di norma, deve essere, generalmente, trattata con soluzioni impermeabilizzanti. Il pregio della palladiana, inoltre, è tanto più alto quanto più prezioso e il tipo di materiale utilizzato.

Legno

Anche il legno, se adeguatamente trattato, può essere adatto ai pavimenti per esterni, come per terrazzi e giardini, o bordo piscina dove molto spesso lo si trova in formato listoni o quadrotti. Una delle soluzioni più diffuse è il decking, ovvero la pavimentazione in doghe in listoni o quadrati solitamente in legno o in legno composito, e trattato per resistere alle muffe, all’acqua e all’umidità. La posa del decking è molto semplice e può anche essere sovrapposta a supporti già esistenti, per valorizzare esteticamente qualsiasi ambiente.

Calcestruzzo architettonico

Il calcestruzzo è un materiale spesso scelto per rivestire balconi, terrazzi e cortili, ma anche in opere pubbliche come per la realizzazione di strade, viabilità cittadina, sentieri all’interno di parchi cittadini, ecc, perché ha il vantaggio di essere composto da cemento e graniglie colorate che lo rendono robusto ma anche esteticamente piacevole. Se sottoposto a una serie di trattamenti può replicare l’aspetto di altri materiali, come la pietra naturale e il legno, e anche diventare antiscivolo, antipolvere e anti-assorbente. Questo materiale ha anche il vantaggio di essere resistente alle muffe, all’usura e ai danni causati dagli agenti atmosferici, e il suo formato “monolitico” rende impossibili dislivelli ed errori di posa.

Gres porcellanato

Il gres, date le sue peculiari caratteristiche, è forse il più versatile tra i materiali che vengono utilizzati per pavimentare gli esterni. È disponibile con varie texture (effetto legno, effetto roccia, effetto marmo, effetto resina, effetto cemento, ecc.) e in vari spessori fino a 2 cm a volte anche oltre. Non necessitano di alcuna manutenzione e posso essere posati praticamente ovunque, sia su superfici orizzontali che verticali.

Resine e materiali sintetici

Prendono sempre più piede anche materiali innovativi come le resine che usate singolarmente o mescolati con ciottoli, vetri o altri materiali, riproducono degli effetti estetici molto gradevoli. Inoltre si possono ricreare suggestive decorazioni che donano un carattere unico e fantasioso. Il loro pregio, inoltre, è quello di non presentare le caratteristiche fughe (come per le mattonelle in genere) a vantaggio di una continua uniformità.

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